XI° DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Cristo nella casa dei farisei, Tintoretto (1518-1594)

Ai piedi di Gesù per ritornare a vivere! Sembra questo il messaggio che ci viene donato oggi dalla Parola di Dio. Ringraziamo il Signore per questo grande dono.

Il Vangelo di Luca è considerato il Vangelo che esalta in maniera straordinaria la misericordia di Dio e anche il brano di oggi ci aiuta a scoprire sempre meglio questo volto misericordioso del Padre. Parlando del Vangelo di Luca si può davvero dire che il nome di Dio è misericordia, come si intitola un libro di Papa Francesco. Si abbina bene questo brano con il brano di San Paolo ai Galati che mette in evidenza la fede nel Signore Risorto come via della salvezza e non l’osservanza della Legge, una fede che ti fa dire: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.

Nel nostro cammino di fede ci possono essere dei momenti come quello nella vita di Davide in cui rompe tutte le relazioni in un attimo. Non tiene conto del valore della persona di Uria, non considera tutto ciò che ha fatto per il regno, né l’amicizia: lo fa uccidere. Il tutto perché si è lasciato andare alla sua passione. Non siamo chiamati a giudicare il comportamento di Davide, ma dobbiamo cercare di capire se anche nel nostro cuore portiamo la violenza, le passioni disordinate, la morte e l’odio che alla fine fanno di noi degli assassini del fratello. Sappiamo perfettamente che si uccide più con la lingua che con la spada, per cui bisognerà davvero chiedere l’aiuto del Signore.

Ci sono dei momenti in cui ci accorgiamo che il nostro percorso di fede non sta andando sui binari giusti e che abbiamo bisogno di correzioni o meglio di ritornare ad una vita di grazia migliore. Personalmente credo che già questa consapevolezza sia un grande segno della misericordia di Dio. L’atteggiamento da assumere in questi frangenti è l’atteggiamento della donna che abbiamo incontrato nel Vangelo: stare ai piedi di Gesù piangendo. Non tutti hanno il dono del pianto e molti santi ci dicono che è una grazia poter piangere sui propri peccati. La donna ai piedi di Gesù diventa maestra e ci dice che la Misericordia supererà la legge quando c’è l’amore e il pentimento vero.

Il fariseo Simone aveva dubbi perfino sull’identità di Gesù quando ha visto la donna toccarlo, ma la donna era sincera nel suo pentimento. Non le importava gli sguardi indiscreti, farisaici, che la condannavano: voleva solo stare ai piedi di Gesù. Chissà se stava chiedendo perdono a Gesù oppure era talmente felice di stare ai suoi piedi che si è dimenticata di formulargli una richiesta di perdono. Ma Dio vede il cuore e non gli importano le parole formulate dalle labbra.

Vede il cuore della donna e vede anche il cuore di Simone. Mette in evidenza i due atteggiamenti e ci dice: amate di più. E’ un messaggio importantissimo perché l’accento non è più sulla legge, ma sulla persona di Gesù Cristo. Il centro non è la legge ma la fede nel Risorto. Ecco allora anche il nostro cammino si schiarisce e l’Amore che perdona illumina la strada. Restiamo anche noi ai piedi di Gesù con il nostro dolore, con il nostro pentimento e specialmente con il nostro amore. Dio che vede il cuore vedrà il nostro amore e ci aiuterà con il Suo Spirito.

Buona domenica a tutti!!!

P. Sabu