Quello che hai preparato di chi sarà? Una domanda che spiazza i progetti dell’uomo e lo mette nella giusta dimensione della vita. La parabola del Vangelo di oggi ci invita a fare una riflessione sulla nostra ricchezza, non solo nel suo accumulare, ma anche del suo uso proprio.
Cercare di accumulare il denaro per sentirsi sicuri per la quantità che uno ne ha, è un modo di agire comune degli uomini del nostro tempo. La ricerca del benessere economico diventa un’ossessione per qualcuno e avere tanti soldi viene considerato come avere l’indipendenza di agire e non avere a che fare con gli altri. Ci si riduce al proprio mondo piccolo e si ha paura di perdere questi soldi e in tal modo perdere anche le sicurezze costruite.
Se da una parte il desiderio delle ricchezze mette l’uomo nelle condizioni di lavorare onestamente per mantenersi, dall’altra parte bisogna tener sempre presente il monito del Vangelo. Ci sono dei momenti della vita in cui ci accorgiamo che tutti i soldi accumulati non servono a nulla. Di fronte alla malattia o alla morte di una persona cara, saremmo pronti a dare tutto il denaro di questo mondo, ma rimaniamo impotenti e sconsolati. E per un attimo la logica del Vangelo entra nella nostra testa, ma l’attimo dopo siamo ancora lì con la nostra fragilità. Se ci pensiamo bene riconosciamo il potere del denaro per trasformare l’uomo in senso negativo e renderlo egoista ed insensibile. Quante divisioni all’interno delle stesse famiglie per questioni di eredità! Quante vite umane perse! Quante lacrime versate! Eppure questo attaccamento al denaro non ci lascia.
Che cosa ci dice Gesù? Non gli interessa quanto raccolto aveva avuto quell’uomo ricco. Gli interessa il cuore di quell’uomo che muoveva solo in una direzione, la propria. Il pensiero del ricco “stolto” è solo per se stesso: “anima mia, hai a disposizione molti beni per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti”. Aveva fatto i conti della ricchezza, ma non i conti con il Signore della vita, era talmente preso dai suoi soldi che il cuore era chiuso e pensava di essere lui il padrone della propria vita. Invece Dio lo porta alla sua realtà, per certi versi spaventosa: “Questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita”. Smontato del tutto dalle sue sicurezze, disarmato, impotente, lui che era così pieno di sé un attimo prima.
Ecco l’insegnamento di Gesù. Non importa se hai tante ricchezze, bisogna cercare di capire il movimento del tuo cuore. Hai un cuore che muove verso gli altri e quindi anche se hai ricchezza non sei chiuso oppure è un cuore egoista che si muove solo verso se stesso? Accumulare i tesori presso Dio è proprio questo movimento verso l’altro. Nel nostro mondo di oggi non si può vivere come isole felici senza tenere conto di tutto ciò che succede attorno a noi. Guai a noi se ci chiudessimo nel nostro egoismo. Il Signore ci invita ad avere tesori presso di Lui e la via più sicura per far questo è proprio quella della misericordia. Bisognerà cambiare la direzione del nostro cuore, ma siccome Dio solo è il padrone dei cuori, ci affidiamo alla misericordia del Padre perché tocchi il nostro cuore e ci faccia imparare la sensibilità del cuore. Chiediamo che lo Spirito ci illumini!
Buona domenica a tutti
P. Sabu