Quel lungo annuncio pasquale forse avrà annoiato tanti, qualcuno non sarà riuscito a seguirlo tutto con attenzione nonostante la buona volontà. Eppure ci ha detto parecchie cose e deve risuonare non nelle orecchie, ma nei nostri cuori. Cristo è risorto, vive oltre la morte, è il Vivente che dona la vita e con la sua risurrezione ci rende nuove creature. Il peccato d’origine viene chiamato addirittura “felice colpa” perché ci ha dato un Redentore così grande. Ringraziare, ringraziare e ringraziare: dev’essere questo l’atteggiamento di tutta la Chiesa oggi.
La fede nel Risorto nasce davanti a una tomba vuota. Una tomba vuota che avrà creato sì delle confusioni e delle paure; basta pensare che il primo pensiero delle donne che vanno al sepolcro non è quello di trovare il Risorto, ma chi avrebbe aiutato loro per rotolare la pietra. Però, il Risorto stesso accompagnerà i suoi discepoli verso la fede in Lui, li accompagnerà come un padre accompagna il figlio piccolo, con tanta tenerezza ma anche con fermezza. Sulla loro fede, pensate, è costruito tutto il cammino di fede che anche noi stiamo facendo.
Credere nel Risorto perderebbe però ogni significato se poi non si traducesse nella vita di ogni giorno in gesti concreti. Il Cristo ci invita a risorgere dalla vecchia vita a quella nuova della grazia, lasciare l’uomo vecchio per quello nuovo. Il problema per noi è anche quello di non sapere come riuscirci. Non ci manca la buona volontà, ma forse siamo ancora troppo concentrati su noi stessi e il Risorto rimane troppo in alto per noi. Lo adoriamo in chiesa, ma non entra a far parte della nostra vita, lo predichiamo, ma non lo ascoltiamo. Forse abbiamo ancora troppa paura di farlo entrare nella nostra storia.
Dovremo cercare di alzare lo sguardo verso il Cristo, pensare che ci chiama continuamente ad essere risorti, ci vuole testimoni della Sua risurrezione. Concentrarci solamente sulla nostra vita rischierebbe di scoraggiarci nel nostro cammino di fede perché le continue cadute, le fragilità che abbiamo e le varie situazioni della vita sembrerebbero troppo grandi per noi. Ci manca ancora la convinzione che il Cristo ha portato con sé sulla croce tutte queste cose e ci ha portato la risurrezione. Bisogna chiedere che lo Spirito del Padre ci illumini il cammino. Ne sentiremo parlare tanto in questi giorni, ma non basta, deve essere invocato tutti i giorni da ciascuno di noi perché sarà colui che ci darà la forza ad essere credenti nel Signore Risorto ed essere i suoi testimoni nel mondo.
Buona Pasqua a tutti e che il Signore ci benedica!
P. Sabu