“Resta con noi, Signore”: dovrebbe essere la preghiera che sale dai nostri cuori al Signore Risorto e che insistentemente chiede da lui la forza per affrontare il cammino terreno della nostra vita. Ringraziamo il Signore per la sua presenza con noi.
Erano disperati i due discepoli che affrontavano il cammino verso Emmaus. Avevano posto la loro speranza in un maestro, ma con la sua morte le speranze si sono tramutate in delusioni: speravamo, dicono e non c’è più alcun motivo per continuare a sperare. Il cammino è affrontato con tristezza e paura. I ricordi non sono belli ed aumentano ancora di più l’angoscia del cammino. Si sentono soli ed abbandonati, delusi da colui in cui avevano posto ogni speranza. Anche quel viandante che si affianca loro dà quasi fastidio: è uno che non è stato attento a tutto quello che è successo a Gerusalemme, solo tu sei forestiero.
Eppure lo ascoltano volentieri, parla lui e loro lo ascoltano nel silenzio del cuore ed alla fine riconosceranno che il loro cuore ardeva mentre lo ascoltavano. Nel silenzio del cuore entra la parola di Dio con la sua forza e penetra le profondità del cuore. La paura cede il passo all’accoglienza. Invitano il Signore a stare con loro: resta con noi perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto. Nel buio della vita sarà Lui ad accendere la nostra vita, quando anche nella nostra anima scende la sera e paura e tristezza sembrano prendere sopravvento, bisogna dirGli: Signore resta con noi.
Attorno alla mensa, attorno ad un gesto semplice e quotidiano come spezzare il pane, riconoscono il loro maestro. Veramente toccante questa scena: pensate come si emozionano i due al vedere il loro maestro vivo davanti a loro! Come si accendono le luci della speranza nel loro cuore mentre egli condivide il pane con loro! Avevano iniziato il viaggio carichi di tristezza, delusione e paura, ora però è cambiato tutto: non ardeva il nostro cuore! Inizia una nuova vita e ritornano a testimoniare tutto l’accaduto agli altri.
Un cammino, una mensa e una testimonianza: sono le tre cose che devono rimanere nel nostro cuore dopo che abbiamo riflettuto sulla Parola che il Signore ci ha donato oggi. Noi siamo in cammino nella nostra vita e bisogna continuamente pregare che il Signore rimanga con noi sempre. Se lo ascoltiamo nel silenzio del nostro cuore ci accenderà con la luce del Suo Spirito.
Ogni volta che celebriamo l’Eucarestia, è Cristo stesso che si spezza per noi e si dona completamente per ciascuno di noi. Lui prende il pane, recita la preghiera e lo dona a noi. Un gesto semplice e quotidiano: quante volte anche noi abbiamo partecipato a questi gesti nella celebrazione eucaristica! Ascoltiamo la Parola e ci comunichiamo al pane eucaristico. Il nostro cuore arde o rimane sempre freddo? Bisogna domandarcelo qualche volta. La Parola ascoltata e il pane condiviso ci darà l’entusiasmo e gioia nel testimoniare davanti agli altri la nostra fede nel Signore risorto.
Chiediamo allora che la Parola entri con tutta sua forza nel nostro cuore e che il Pane del cielo ci rafforzi nel cammino.
Buona domenica a tutti!
P. Sabu