VI° DOMENICA DI PASQUA

dare_esempio_amareAmare, osservare i comandamenti: sono le fondamenta su cui si basa tutta la Parola di Dio di oggi  e questo ci dice come il nostro cammino come discepoli del Signore dipenda dalle scelte che noi facciamo in questi due ambiti.

All’apparenza sembrano due cose che non andrebbero mai d’accordo e chissà quante volte abbiamo sentito anche noi oppure l’abbiamo detto anche noi: non si può comandare al cuore. Nasconde in qualche modo una ribellione contro ogni specie di limite o freno che si può avere durante un cammino. Quando si parla dei comandamenti, si pensa subito all’imposizione, all’ordine e evoca obbedienza, sottomissione ecc. insomma tutte cose che non vorremo mai nella nostra vita. Eppure oggi Gesù ci dice: Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Si tratta allora di capire come mettere d’accordo cuore e regole, passione e limiti, tenerezza e ordini.

Diventa importante qui la presenza di una persona, di uno Spirito che è chiamato il Paraclito. Il termine Paraclito veniva tradotto come consolatore, ma adesso gli studiosi preferiscono lasciare il termine così come è e che significa chiamato presso qualcuno. Attenzione dunque. Lo Spirito Santo è vicino a noi perché Gesù, dopo la sua risurrezione ha chiamato vicino a noi lo Spirito del Padre perché rimanga accanto a noi e ci guidi sui sentieri della nostra vita. Io pregherò il Padre ed egli vi darà lo Spirito: dice Gesù. Lo Spirito Santo è, quindi, il dono più grande che Gesù fa ai suoi discepoli dopo la sua risurrezione.

E’ la presenza dello Spirito che ci darà la sicurezza del cammino e ci insegnerà ogni cosa. Vivere i comandamenti nell’amore e non nell’imposizione sarà possibile solo se avremo in noi lo Spirito del Padre e saremo docili alle sue azioni in noi. Ecco perché Gesù ci manda questo Spirito che sta accanto a noi sempre e ci rende capaci di osservare i suoi comandamenti.

C’è un contrasto di cui Gesù parla nel Vangelo di oggi: mondo e discepoli. Il mondo non vede e non riceve lo Spirito, ma i discepoli sì. Il mondo non vedrà più il Signore, ma i discepoli sì. Bisogna cercare di capire da che parte siamo: stiamo dalla parte del mondo che rifiuta l’amore del Signore e non è docile all’azione dello Spirito oppure scegliamo lo Spirito che sta accanto a noi e cammina con noi sui sentieri della vita.

Sappiamo che la scelta non è facile anche perché dire di amare Gesù vuol dire accettare il suo esempio di amore nella nostra vita. E’ uno che dona la propria vita per il suo gregge, è colui che diventa obbediente al Padre fino alla morte in croce, è colui che si china ai piedi dell’altro per lavarli e lasciare l’esempio di umiltà per tutti coloro che l’accolgono. Ecco perché bisogna amarlo prima di tutto. Non ci stancheremo mai di ripetere che la nostra fede è accogliere una persona e non qualche idea. Una volta che siamo sicuri di aver accolto la persona di Cristo nel nostro cammino, il nostro amore per lui si manifesta nei gesti concreti della vita quotidiana, nell’osservanza di tutto ciò che ci ha detto.

Invochiamo ogni giorno della nostra vita l’aiuto dello Spirito che ci guidi e ci insegni ogni cosa, illumini il nostro cuore e la mente per accogliere la Sua parola e metterla in pratica. Ringraziamo Gesù per
questo grande dono e chiediamo che il Padre ci sostenga sempre con la sua misericordia.

Buona domenica a tutti!

P. Sabu