NOVENA DI NATALE
DAL 15 AL 23 DICEMBRE 2022 ALLE ORE 18.00
NELLA CHIESA DI SAN BERNARDO, ABATE, DONORATICO
Tag: Avvento
“Abbracciami Gesù” – Confessioni in preparazione al Natale
“Abbracciami Gesù”
Celebrazione delle Confessioni
In Preparazione al Natale
Giovedì 20 Dicembre Ore 20:30
Parrocchia San Bernardo Abate – Donoratico
IV° DOMENICA DI AVVENTO
Siamo alla quarta domenica di Avvento e viene chiamata la domenica di San Giuseppe. Infatti abbiamo questo grande santo come protagonista nella pagina del Vangelo di oggi. Qualcuno chiama questo episodio del Vangelo di Matteo “Annunciazione a Giuseppe”, in parallelo all’annunciazione a Maria riportata da Luca, per sottolineare l’importanza della rivelazione del progetto di Dio a Giuseppe.
Giuseppe ha un ruolo molto importante nella storia della salvezza dopo Maria perché è stato colui che ha fatto da padre legale per Dio che si è incarnato. La genealogia di Gesù che precede il brano che abbiamo letto oggi, manifesta come la discendenza di Davide si realizza per Gesù attraverso San Giuseppe. Anche le profezie sul germoglio di Iesse che spunterà per portare la salvezza all’umanità si avverano così.
Comunque, far parte di questo grande progetto di salvezza per gli uomini, non è stato compito facile per Giuseppe come per il resto a Maria. Lui aveva un progetto suo per la propria vita. Con sua moglie (gli ebrei consideravano moglie a tutti gli effetti la ragazza che ha fatto il contratto matrimoniale con un uomo senza che i due abbiano iniziato la coabitazione) voleva costruirsi una famiglia, ma l’intervento di Dio cambia radicalmente questi sogni.
L’amore per la sua sposa non gli permette di ripudiarla pubblicamente perché in questo modo l’avrebbe esposta alla pena della lapidazione come adultera. Ecco allora il piano di ripudiarla nel segreto essendo lui un uomo giusto che rispettava la legge. Ma quando Dio rivela il suo piano e lo rassicura, Giuseppe mette da parte i suoi sogni e decide di far parte di un sogno più grande, quello di Dio per salvare tutta l’umanità per mezzo del Suo Figlio.
Giuseppe è un sognatore, come lo era il patriarca Giuseppe. Ma è un sognatore che sogna con Dio e fa di tutto perché il sogno di Dio si realizzi nella sua vita. Dio dice di non temere e lui, svegliatosi dal sonno, fa ciò che gli aveva detto Dio. Diventa un modello di vita per ciascuno di noi: sia per la sua laboriosità perché così ha mantenuto la sua famiglia composta da Gesù e Maria, ma anche per il suo amore verso Maria, che lo spinge ad accoglierla in casa sua ed a mettersi al servizio del progetto di Dio lasciando da parte i propri progetti.
Impariamo a sognare anche noi con i sogni di Dio. E’ nel segreto dell’anima che Dio rivela il suo desiderio a ciascuno di noi. Bisogna aver fiducia in Lui. Accogliere il sogno di Dio non significa non avere delle difficoltà nel cammino della vita e della fede. Piuttosto ci insegna a vedere le cose con gli occhi di Dio e cambiare sostanzialmente le prospettive e gli atteggiamenti.
Oggi san Giuseppe ci invita ad anteporre l’amore di Dio e del prossimo e lasciarci contagiare da questo flusso di amore che ci riempirà di gioia se saremo capaci ad accoglierlo. Il Natale che stiamo per celebrare deve essere l’esplosione della gioia di Dio nel nostro cuore e nel cuore delle nostre famiglie. In questi giorni che ci separano dal Natale il Signore renda il nostro cuore gioioso e l’intercessione di San Giuseppe ci aiuti ad accettare serenamente il disegno di amore che Dio ha per noi.
Buona domenica a tutti!
P. Sabu
II° DOMENICA DI AVVENTO
Uno dei personaggi che ci accompagnano nel nostro cammino verso il Natale del Signore è Giovanni Battista. Questa domenica e la prossima saremo in compagnia di lui per prepararci ancora meglio alla venuta del Figlio di Dio.
Giovanni predica nel deserto: sembra un’affermazione con un senso quasi negativo perché per noi oggi predicare nel deserto significherebbe dire qualcosa senza avere qualcuno che ci ascolti. Per la cultura biblica, invece, il deserto è un luogo dove, lontano dal rumore del mondo, si ascolta la voce di Dio. Quindi la predicazione che Giovanni fa nel deserto è un invito per tutti ad uscire dalle proprie sicurezze ed arrivare in un luogo separato per ascoltare la parola di Dio.
Il personaggio attrae, infatti arrivano da lui un po’ da ogni parte. Il messaggio da ascoltare con attenzione nel deserto è il tema della conversione. E’ il tema che ricorre molto spesso in questo tempo di Avvento perché la conversione è la condizione per ritornarci al Padre e al prossimo. Questo ritorno al Padre è necessario perché il Regno dei cieli è vicino. Gesù nella sua predicazione dirà che il Regno dei cieli è in mezzo a voi. Questo vuol dire che con il suo arrivo l’adesione alla sua persona è ciò farà la differenza. La nostra conversione non è verso una dottrina per quanto bella possa essere ma verso una persona, la persona del Cristo.
Da Giovanni arrivano un po’ tutti e non risparmia nessuno: chiama addirittura Razza di vipere i farisei e gli sadducei. La vipera, nel mondo biblico è simbolo della ostinazione nel male e quindi l’invito di Giovanni è per una conversione radicale della vita. Lo stile della sua predicazione è quella propria dei profeti, un linguaggio duro che incute timore. Ma ciò che conta è questo invito a tornare dal Padre lasciandoci dietro le nostre strade.
Giovanni non solo predica la conversione, ma rivela con umiltà e semplicità anche la sua missione. Colui che viene dietro a lui è più grande di lui e non si ritiene degno di fargli neanche un servizio da schiavo: portargli i sandali. Continua ad esortare i discepoli di ogni tempo a mettere al primo posto Dio e non loro stessi. Perché come Giovanni, anche noi, siamo chiamati ad indicare agli altri la presenza di Dio.
Avremo modo di stare ancora alla scuola di Giovanni, ma già questa domenica lui ci indica la direzione da prendere in questo cammino di Avvento: bisogna preparare le vie al Signore che viene. Il nostro cuore è il luogo privilegiato dove Dio vuol nascere e il tempo di Avvento ci da l’occasione buona per prepararlo.
Chiediamo oggi l’intercessione del Battista perché possiamo essere capaci di accogliere il messaggio di salvezza che Dio ci porta continuamente e diventare sempre più e sempre meglio testimoni del suo amore in questo mondo.
Buona continuazione di questo cammino di Avvento a tutti!
P. Sabu
I° DOMENICA DI AVVENTO
Iniziamo un nuovo anno liturgico con la prima domenica di Avvento e come all’inizio di ogni anno bisogna fare dei buoni propositi da portare avanti durante tutto l’anno e specialmente e più immediatamente vivere bene il tempo d’Avvento che il Signore ci dona: un tempo da vivere in compagnia della Parola di Dio. Vediamo allora cosa ci propone la Parola per questa domenica.
Tutte e tre le letture ci danno molti spunti per la nostra riflessione. Il primo invito che ci viene dalla prima lettura è quello di salire sul monte del Signore. L’Avvento è un cammino: un cammino verso la casa del Signore per essere tra le braccia del Padre misericordioso. Per salire sul monte del Signore bisogna camminare nella luce del Signore. Il tempo di Avvento è un tempo di grazia dove la luce della fede ci deve guidare ed accompagnare.
San Paolo ci esorta dicendo che è ormai tempo di svegliarvi dal sonno. Possiamo dire che siamo svegli, ma pensiamo se siamo davvero svegli spiritualmente oppure no. Il giorno si avvicina e questo giorno è il giorno del Signore che viene a visitarci. Colui che è venuto nel tempo per portarci la salvezza, alla fine dei tempi verrà per portarci alla sua gloria. Ecco allora la raccomandazione di Paolo: Gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Rivestitevi del Signore Gesù Cristo.
La pagina del Vangelo, che apparentemente sembra una parola catastrofica e che invece è sempre una parola di consolazione e di speranza, ci invita ad essere vigilanti ed attenti nel nostro cammino: Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Una parola che ci ricorda sì la fragilità della vita umana, ma ci ricorda anche la bellezza di questo tempo di Avvento che è tempo di attesa del Signore.
Che cosa possiamo fare perché il cammino sia fruttuoso? Abbiamo terminato un anno importante: l’anno giubilare della misericordia. Ma siamo appena all’inizio perché il cammino di misericordia non è qualcosa che si possa ridurre in un anno. Deve, invece, contagiarci per tutto il cammino della nostra vita. In questo periodo di Avvento potremo pensare ai frutti di misericordia che siamo chiamati a produrre nel nostro cammino: verso Dio, verso il prossimo e verso noi stessi. Se Dio è misericordia, il cammino che faremo durante il tempo di Avvento deve essere un cammino verso la Misericordia: verso un Dio che viene a visitare la nostra vita e vuole riempirci della sua grazia e del suo amore.
Iniziamo con gioia ed entusiasmo questo tempo di Avvento e prepariamoci a ricevere i doni che il Signore viene a portarci. Gustiamo davvero la bellezza di questa attesa e quando verrà il Signore se ci troverà pronti, pensate che gioia Gli daremo. Chiediamo che lo Spirito Santo ci accompagni in questo tempo di Avvento.
Buon cammino a tutti!
P. Sabu