Questa domenica è la domenica della trasfigurazione del Signore che ci ricorda la realtà alla quale ciascuno di noi è chiamato: la gloria della risurrezione. Ci invita, inoltre, a riflettere sul fatto che questa gloria è l’ultima parola e non la passione o la morte. Quindi siamo chiamati ad avere lo sguardo verso colui che oggi si manifesta ai suoi discepoli nella sua gloria e chiedergli di donarci la grazia di ricordarci che anche noi avremo il nostro momento di gloria se saremo capaci di perseverare con lui nella sofferenza della nostra vita.
La grande catechesi che Gesù offre ai suoi discepoli con la sua vita ha tre punti fondamentali: il battesimo, la trasfigurazione e la crocifissione. Al momento del suo battesimo i cieli furono aperti e il Padre aveva detto: questo è il mio figlio prediletto in cui ho posto il mio compiacimento. Era un momento solenne dell’investitura del figlio dove veniva manifestato al mondo la sua missione. Ora, al momento della trasfigurazione viene aggiunto l’imperativo: ascoltatelo. Sul Calvario, al momento della crocifissione, il Figlio dirà:tutto è compiuto e sarà il momento in cui, nell’apparente sconfitta, trionferà e attirerà tutti a sé.
Il discepolo è chiamato a seguire il Maestro nella propria vita e nel nostro caso non è semplicemente un invito a seguire una filosofia o una ideologia, ma seguire una persona e questa persona è la persona di Gesù Cristo. Il cammino quaresimale acquista significato quando noi entriamo in quest’ottica del cammino. Dopo averlo seguito nel deserto delle tentazioni la domenica scorsa, oggi siamo invitati a salire con lui sul monte della trasfigurazione ed ascoltarlo in ciò che ci dice.
Il monte, per la cultura biblica, è un luogo privilegiato dell’incontro con Dio. I due personaggi, Mosè ed Elia, avevano avuto a che fare con i monti nella loro missione. Pensate al monte Sinai per Mosè e il monte Carmelo per Elia. Dio si è manifestato in modi meravigliosi a loro sul monte e ora sono chiamati a rendere testimonianza, sempre sul monte, a colui che è venuto a portare a compimento la legge e i profeti di cui loro sono i rappresentanti.
E al centro dell’evento della trasfigurazione c’è l’amore di Gesù per i suoi discepoli, la sua tenerezza e la sua considerazione per loro. Infatti questa manifestazione non è per Gesù un’occasione per farsi vedere grande, ma per confermare che i discepoli non devono scandalizzarsi di fronte alla croce. Loro che si scandalizzano di fronte alla predicazione della passione e della crocifissione, devono ricordarsi dell’evento della trasfigurazione per non rifiutare il Maestro. E nonostante le difficoltà, con l’aiuto dello Spirito, daranno testimonianza alla loro fede nel Maestro.
Di fronte alla gloria di Gesù, i discepoli rimangono impauriti. Ma Gesù stesso li tocca dicendo: non temere. La manifestazione di Dio suscita sempre timore nell’uomo, ma Dio non vuole che l’uomo rimanga nella paura: offre sempre il suo aiuto e lo guarisce con il suo tocco e lo rende sicuro nel suo cammino. Pensate alle tante occasioni in cui Gesù guarisce i malati toccandoli. Anche qui in qualche modo avviene una guarigione ed una conversione per i discepoli. E servirà ai discepoli per essere forti nel momento della prova.
Anche noi siamo chiamati a vivere questa trasfigurazione nella nostra vita. Siamo chiamati a salire sul monte. Ogni volta che celebriamo l’Eucaristia, Gesù si manifesta a noi nella sua gloria e ci invita ad
accoglierlo per essere forti nei momenti di prova. Bisogna cercare di vivere con più consapevolezza questo sacramento e chiedere che il Signore ci rafforzi nel nostro cammino di vita. Dio ci è vicino sempre, siamo noi che qualche volta ci allontaniamo da lui con il nostro modo di comportarci. Bisogna far crescere in noi il desiderio di averlo come punto di riferimento sicuro e fisso.
Possiamo sperimentare anche noi la paura di discepoli, ma il Maestro ci tocca con il suo amore, ci rincuora e ci dice di non temere, ci invita ad avere fiducia in lui. Rinnoviamo i nostri impegni quaresimali e chiediamo che lui, con l’aiuto del suo Spirito ci accompagni e ci rinnovi continuamente.
Buona domenica a tutti!
P. Sabu