XV° DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

seminatoreIl seminatore che esce fuori per seminare domina la scena della parola di Dio di oggi e ci colpisce anche l’efficacia di questa parola che esce dalla bocca di Dio di cui ci parla la prima lettura e ci incuriosiscono i vari terreni dove il seme della parola cade. Ringraziamo il Signore per il dono della Sua Parola.

La parabola ci dice qualcosa di noto per significare qualcosa di ignoto. In questo senso si può dire tranquillamente che Gesù di Nazareth sia stato la parabola più bella di Dio per manifestare agli uomini il volto misericordioso del Padre. Ma anche Gesù nel raccontare le parabole alle folle ha il desiderio di manifestare a loro i misteri del Regno. Parlando delle realtà semplici della vita quotidiana, cerca in qualche modo di spiegare loro il mistero della sua stessa vita: il mistero d’amore di Dio per gli uomini. Anche nella parabola del seminatore abbiamo diversi elementi della vita quotidiana del popolo: il mare, la barca, le folle, il seminatore, la semina, i terreni ecc. Tutte realtà che però parlano di una realtà invisibile che è la realtà di Dio e del Suo regno.

Il seminatore che getta il seme anche sui terreni che non producono frutto potrebbe sembrare uno stolto, almeno ai nostri occhi. Invece, ci fa capire come Dio non scarti nessuno nella semina della sua parola, come non scelga i terreni dove gettare il seme. Ancora una volta egli è generoso nei confronti dell’uomo e dona a tutti il seme della Parola. Nel suo “spreco” vediamo l’amore suo e la sua generosità che va oltre le considerazioni e valutazioni umane.

Seminare è un atto di fede nel seme e nella terra. Seminando la sua parola in noi Dio fa un atto di fede nella bontà dei terreni del nostro cuore. La Sua parola è sempre efficace e ce lo dice chiaramente la prima lettura di oggi: bisogna vedere il resto, i terreni ad esempio dove cade questo seme.

La strada, il terreno sassoso e i rovi: qual è la sorte del seme che cade su questi terreni? Nel primo caso il seme scompare prima di attecchire. Nel secondo sembra attecchire, ma non cresce e alla prima calura è bruciato. Nel terzo caso, il seme attecchisce e cresce, ma senza maturare perché viene soffocato dai rovi. Se guardiamo bene è l’esperienza del ministero di Gesù: quante volte ha dovuto affrontare le esperienze di sconfitte nel portare agli altri il messaggio di suo Padre! Ma quel seme caduto sulla terra buona e dà il frutto va oltre ogni immaginazione. Dare cento per uno è quasi impossibile o meglio è possibile solo a Dio. Eppure Gesù dice che ci sono terreni che fruttano anche così tanto il seme della Parola.

Diciamo che anche il nostro vivere è un atto di fede in Dio e nell’uomo e in questo cammino il seme della Parola che cresce in noi ci aiuta. Dobbiamo cercare di togliere da noi i sassi e i rovi e curare il terreno del nostro cuore sempre. Le caratteristiche dei vari terreni sono caratteristiche che portiamo dentro di noi nei confronti della Parola di Dio. Ci sono momenti in cui siamo impenetrabili all’ascolto della Parola. Alle volte ascoltiamo volentieri e con gioia la Parola, ma le pressioni, interne ed esterne, non fanno crescere in noi questa parola. Altre volte lasciamo anche radicare e crescere in noi il seme della Parola, ma poi rimane soffocata dalle preoccupazioni e dall’inganno della ricchezza. In parte siamo anche terreno buono che con la grazia del Signore riesce a produrre frutti insperati per il Regno.

Il nostro impegno sarà sempre quello di togliere i sassi e i rovi e far di tutto perché la semina di Dio in noi produca frutti abbondanti. Che il Signore ci aiuti e ci accompagni in questo cammino.

Buona domenica a tutti!
P. Sabu

DOMENICA DELLE PALME

sull'asinoLa domenica delle palme ci fa celebrare due commemorazioni: l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e la passione del Signore. Infatti nella prima parte della celebrazione odierna spicca la processione con i rami d’ulivo che ci ricorda l’accoglienza che la gente di Gerusalemme aveva riservato a Gesù in quel giorno. Nella seconda parte però, ci ricorda che sullo sfondo c’erano già le grida “Crocifiggilo” che ricordiamo nella lettura della passione del Signore. Il fedele è invitato a non illudersi di fronte al trionfo che precede il percorso della passione e della morte.

Così si inizia una settimana decisiva per ogni credente perché meditare sulla passione, morte e risurrezione del Signore è riflettere sul modo con cui Dio porta la salvezza all’uomo ed è un invito per accogliere l’esempio del Maestro nella propria vita. Da una parte ci sono gli scribi, i farisei e i capi dei sacerdoti che avevano organizzato tutto per eliminare Gesù. Ma nell’apparente sconfitta, Gesù si dimostra di essere quel chicco di grano che cadendo in terra muore e diventa sorgente di vita per tutti coloro che lo accolgono nel loro percorso di vita.

Il racconto della passione del Signore, anche nella sua drammaticità non è un racconto tragico, ma è un racconto d’amore che ci rivela il progetto di bene che Dio ha per l’uomo. E’ una garanzia che ci ricorda che davanti a Dio non ci sono casi persi,  situazioni tanto disperate da non poter essere risolte. Nella sua umiliazione trionfa il suo amore e diventa energia per noi per affrontare le varie situazioni della nostra vita.

Tra i vari personaggi che incontriamo nel racconto della passione di Gesù possiamo trovarci anche noi: c’è la folla, c’è Pilato, Giuda, Pietro, altri discepoli, i sommi sacerdoti, gli scribi e i farisei, i soldati, il centurione ecc. Ogni personaggio offre uno spunto di riflessione e ci invita ad esaminare il nostro atteggiamento di fronte ad un Dio che si umilia per portarci la salvezza. L’abbassamento di Dio che si fa carne è per l’innalzamento dell’uomo alla dignità del figlio di Dio. Possiamo essere commossi di fronte alla passione del Signore, ma non servirebbe a nulla se non facessimo seguire a questa commozione una conversione del cuore che ci mette al servizio dei nostri fratelli.

Cerchiamo di vivere con grande consapevolezza gli eventi della nostra redenzione in questa settimana santa. Chiediamo che Gesù ci dia la sua forza ed il suo aiuto per affrontare con coraggio le varie situazioni della nostra vita. Mentre viviamo con fede gli eventi salvifici chiediamo che lo Spirito del Padre ci doni la sua luce e ci faccia comprendere sempre meglio il mistero dell’amore di Dio per ciascuno di noi.

Buona settimana santa a tutti!
P. Sabu