San Giuseppe Marello
"Perché fuggir la fatica, sapendo che è il nostro retaggio? O soffrire o morire, dicevano i santi; e noi diciamo almeno: o faticare o morire."
Vorrei partire da questa citazione per ricordare il pellegrinaggio al Santuario del Frassine partito dalla Chiesa di Donoratico alle 23 del venerdi 19 Agosto e concluso con la celebrazione della S.Messa alle 7.30 di sabato 20 Agosto.
E’ un evento che come ogni anno vede la partecipazione di fedeli, persone sconosciute, colleghi di lavoro, amici che, indipendentemente dalla capacità fisica o preparazione atletica, condividono un percorso notturno affascinante alternando momenti di preghiera, di canto e di allegria.
La notte forse in apparenza non è un momento della giornata che rende felici o ci predispone alla felicità: è buia, tutto è scuro, non c’è il sole grande e bellissimo che illumina e rende chiare tutte le cose, ma, nonostante l’oscurità, la notte è calma, tranquilla, serena, distensiva, illuminata dalla luna e dal cielo stellato.
Ed è proprio questa sensazione di tranquillità, serenità e pace che ci spinge a percorrere le strade buie, per oltre 20 km. racchiuse dal bosco, tutti insieme persone conosciute e non, amici, famiglie, che condividono insieme la preghiera, i canti, le esperienze, i racconti di vita, le sensazioni, le emozioni che probabilmente, nella piena luce del giorno e per la vita frenetica che ci accomuna, molte volte non sembrano neppure esistere.
Allora è vero: perché fuggire la fatica, per noi pellegrini questo percorso non è fatica, è una grande gioia che apre il cuore alla notte, è il saper condividere un momento particolare della giornata, è pregare per una persona cara, per una situazione che sappiamo difficile, per una famiglia bisognosa, per un malato che cerca conforto, per una persona che non ha più affetti, per un lavoratore che cerca disperatamente un lavoro che non riesce a trovare, per chi ha commesso un errore nella sua vita, ed ognuno di noi ha la consapevolezza che questa condivisione è di tutti, è per tutti.
Sappiamo che il cammino della vita molte volte è difficile, è un cammino spesso in salita come le due salite che affrontiamo per salire a Castagneto, altre volte è in discesa come quella che parte dal Cimitero di Sassetta, ma è anche pianura come tutta quella che si distende dal Pian delle Vigne e fino al bivio per il Santuario e poi è ancora salita, l’ultima, quella della mattina, la più bella perché è l’alba: il sole radioso si affaccia dalle colline ed in qualche modo ci ringrazia per aver condotto la notte a riposare, ma non è rimasta sola, almeno stanotte non è rimasta sola, noi l’abbiamo accompagnata con le nostre preghiere, i nostri canti, le nostre risate ed anche i nostri silenzi, non con fatica ma ringraziando il Signore che ci ha aiutato in questa esperienza.
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato e condiviso questo bellissimo percorso, alle Sorelle del Santuario, a Padre Sabu e Padre Giuseppe, a Fiorangela che con grande generosità porta la colazione per tutti.
Al prossimo anno e tanto serenità per tutti.